
Il monopolio dei Big Data
Da sempre l’uomo basa la sua esistenza su strutture sociali di tipo gerarchico. Dalla nascita si è abituati ad avere una guida che ci segua per tutta la vita. Per un adulto questo si traduce in una cittadinanza consapevole delle regole sociali e delle strutture che le governano.
I nostri comportamenti e la semplice appartenenza a questa struttura gerarchica producono un costante flusso di informazioni che vengono archiviate su sistemi informatici centralizzati e gestiti da enti specifici: ogni dato oggi è registrato e tracciato.
In un’intervista recente Tim Berners Lee (ideatore di Internet) ha esternato la sua preoccupazione per la direzione presa dal Web. La concentrazione della stragrande maggioranza dei dati in mano in mano a pochi grandi bacini di raccolta in grado gestirli e analizzarli è oggettivamente preoccupante e fa riflettere.
Oggi chiunque navighi su Internet è fonte di un flusso di dati che viene costantemente monitorato ed elaborato dai motori di ricerca e dalle piattaforme social fino a dare vita ad un vero e proprio modello liquido di società globale. Sta proprio nella conoscenza derivante dalla gestione dei dati comportamentali di miliardi di persone un potere senza precedenti nelle mani di pochi grandi player come Google, Facebook, Amazon e pochi altri.
Blockchain revolution
Per molti è la tecnologia destinata a determinare il futuro degli scambi e delle transazioni sulla Rete. Stiamo parlando della blockchain, la rete peer-to-peer sulla quale viaggiano i bitcoin. Si tratta di un database condiviso nel quale tutti i partecipanti possono verificare le transazioni in tempo reale e garantisce una serie di vantaggi come ad esempio l’eliminazione degli intermediari.
Il 2018 è iniziato con alcune dichiarazioni importanti di Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, «Ci sono importanti contro-tendenze – come la crittografia e le criptovalute – che prendono il potere dai sistemi centralizzati e li rimettono nelle mani delle persone. Hanno il rischio di essere più difficili da controllare.»
Decentralizzazione e criptovalute potrebbero essere le linee guida su cui investire per far diventare Facebook un veicolo di comunicazione libera e fruibile sempre da tutti, e finalmente: «Far giungere internet ovunque» come più volte dichiarato da Zuckerberg stesso. Tutti gli utenti di Facebook sarebbero una sorta di “minatori” (miners) come succede ora per i bitcoin.
Social & Marketing: nuovi scenari e strategie
La popolazione digitale lavora, dunque, per produrre quei contenuti che poi vengono utilizzati per indirizzarne i comportamenti.
Si stanno gettando le basi affinché questo oligopolio nella gestione dei database mondiali possa essere sovvertito. Social, motori di ricerca e qualsiasi piattaforma fondata su questa tecnologia “a blocchi” può restituire agli utenti il pieno controllo e la proprietà dei dati generati senza più aver il monitoraggio costante dei data-monopolisti già menzionati.
Questo porterà una ventata di cambiamento profondo anche nel mondo del marketing. Le strategie sfrutteranno sempre più i nuovi sistemi decentralizzati con nuove modalità per veicolare direttamente i messaggi promozionali grazie a network pubblicitari basati su blockchain, trasparenti e meno costosi perché privi di intermediari.
La nuova fase del World Wide Web è già qui, bisogna solo imparare ad usare nuovi strumenti per dare la giusta interpretazione a queste nuove tecnologie rivoluzionarie.
Fonte: HBR Italia
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